Settembre segna sempre un nuovo inizio, soprattutto per gli studenti che affrontano cambiamenti, ansie e sfide. Per questo accoglienza, continuità educativa e orientamento non sono formalità, ma strumenti essenziali per garantire benessere, motivazione e fiducia.
Dalle routine chiare alle attività creative, all’orientamento quotidiano: piccoli gesti che possono trasformare l’esperienza scolastica in un percorso di crescita sereno e significativo.
Settembre si avvicina e con lui il solito mix di emozioni: entusiasmo, un pizzico di ansia e quella vocina interiore che ci ricorda che le vacanze sono finite. Per i docenti il ritorno a scuola è un nuovo inizio. Per gli studenti… è molto di più. Pensaci: nuovo edificio, nuovi compagni, nuovi insegnanti. E non c’è tutorial su YouTube che spieghi come affrontare tutto questo.
Ecco perché accoglienza, continuità educativa e orientamento non sono solo belle parole da inserire nel PTOF, ma strumenti concreti per far sentire ogni studente a casa e accompagnarlo davvero lungo il percorso scolastico.
Prima di tutto il benessere psicologico
I numeri parlano chiaro: il 51% degli studenti italiani ha vissuto ansia o tristezza prolungata dopo il COVID, e il 62% vorrebbe il supporto di uno psicologo.
Se a scuola non si sta bene, difficilmente si impara. Accoglienza significa creare un ambiente sicuro e accogliente, capace di limitare ansia e solitudine. Come?
- Routine chiare e prevedibili (soprattutto all’infanzia, dove il distacco dalla famiglia è delicato).
- Attività creative per esprimere emozioni.
- Giochi di conoscenza reciproca e spazi per socializzare.
- Piccole esplorazioni guidate dell’ambiente scolastico (caccia al tesoro, escape room educative, orientering).
Piccole attenzioni che fanno la differenza tra sentirsi “persi” e sentirsi “a casa”.
Un ponte fra le scuole
Ogni passaggio (dall’infanzia alla primaria, dalla primaria alla secondaria e così via) è una montagna da scalare. Gli studenti non dovrebbero affrontarla da soli, né arrivare “a freddo” in un luogo completamente nuovo.
La continuità educativa è quel ponte che collega scuole, insegnanti e famiglie, rendendo il percorso più fluido. Qualche spunto:
- Trasmettere storie, non solo voti. Gli studenti sono più del loro profitto. Raccontiamo anche i loro punti di forza, i progressi, le passioni.
- Curricolo verticale condiviso. Una progettazione comune aiuta a mantenere coerenza e fiducia nei passaggi di grado.
- Open day “evoluti”. Non solo visite spot, ma esperienze di scambio: docenti che si incontrano, studenti che provano attività insieme ai futuri compagni.
Orientamento: molto più di una scelta di scuola
Orientare non significa solo scegliere un indirizzo di studi. È prima di tutto chiedersi: Chi sono io? Cosa mi fa stare bene?
Per questo non può ridursi alle 30 ore della riforma del 2022. Serve un lavoro quotidiano, fatto di laboratori pratici, giochi di ruolo e dibattiti, tutoraggio e confronto con professionisti, momenti in cui lo studente può scoprire sé stesso, i propri talenti e i propri desideri.
Se l’orientamento funziona, non solo riduce la dispersione scolastica, ma aumenta l’autostima e la motivazione degli studenti.
Nella tua scuola esistono già progetti di accoglienza, continuità o orientamento? Sono efficaci? Come potrebbero essere migliorati? Sono temi che non si risolvono da soli, ma che richiedono confronto e collaborazione.
Questo articolo è un estratto di Docenti Coraggiosi (Agosto 2025)